Che lo stile di vita possa avere un forte impatto sul colesterolo non è una vuota promessa: gli esperti, quando il colesterolo è lì lì al limite, prima di tutto consigliano attività fisica e una dieta consapevole; e magari anche l’aiuto di un integratore, nell’ottica di valorizzare gli sforzi personali.

Il colesterolo è diventato ormai la “bestia nera” di una consistente fetta di popolazione soprattutto perché valori alti di questo composto sono alla base di molte delle cosiddette “malattie non trasmissibili”. Sono quelle malattie che si sviluppano da condizioni a lenta insorgenza e che possono poi avere conseguenze rilevanti sulla salute. Un esempio di queste è l’aterosclerosi.

Colesterolo: da dove viene?

Il colesterolo può avere un’origine endogena o esogena: questo significa che può essere prodotto dal fegato, ma anche introdotto con l’alimentazione. Occorre anche ricordare che il colesterolo non è nocivo a priori. Si tratta infatti di una sostanza indispensabile all’organismo, perché svolge moltissime funzioni vitali.

Per esempio, è fondamentale per la membrana di tutte le cellule animali; può essere utile per la produzione di diversi tipi di ormoni, e così via.

Imparare a regolarsi tra colesterolo buono e cattivo vuol dire distinguere le proteine che trasportano il colesterolo nel sangue. Queste sostanze possono essere di vari tipi, tra cui LDL (le più rischiose per l’insorgenza di problematiche a livello cardiovascolare), e HDL (quelle che invece leniscono gli effetti potenzialmente deleteri dati dalle Ldl). L’aumento o la diminuzione di un certo tipo di proteina può variare anche in accordo allo stile di vita.

Come controllarlo in modo naturale?

Molti studi dimostrano che modificando un certo stile di vita possiamo ottenere una diminuzione della colesterolomia totale e Ldl con la conseguenza anche di una riduzione delle complicazioni cardiovascolari.

Recentemente alcuni organismi scientifici tra cui il Centro nazionale ricerche, coordinate da Nfi (Nutrition foundation of Italy), l’Istituto superiore di sanità e il Centro studi dell’Alimentazione, hanno stilato un documento destinato al controllo non farmacologico del colesterolo nel sangue. È uno studio che si basa sulle evidenze emerse negli anni da una serie di ricerche scientifiche sulla relazione tra alimentazione, stile di vita e valori della colesterolemia.

Colesterolo: dieta

Questo documento contiene i suggerimenti di base sul controllo nutrizionale e l’adozione di un giusto stile di vita per riequilibrare l’ipercolesterolemia. Ecco in sintesi 10 consigli degli esperti.

1. Ridurre gli alimenti di origine animale.
I grassi contenuti in alimenti come burro, strutto, carni, uova stimolano l’organismo a sviluppare il colesterolo endogeno.

2. Favorire l’uso dei grassi insaturi (specialmente i monoinsaturi).
Questo tipo di grassi, che si trovano negli oli vegetali (come quelli dell’olio di oliva) e nella frutta secca, contribuiscono ad alzare i livelli di Hdl e abbassare i livelli di Ldl.

3. Privilegiare i formaggi più magri.
Quelli di capra, il parmigiano, la ricotta, comunque da non consumare più di due-tre volte alla settimana.

4. Scegliere i carboidrati a basso indice glicemico.
La pasta di semola di grano duro, i legumi, la frutta (mele, pere), le verdure e il cioccolato amaro.

5. Con il cibo non superare l’assunzione di 300 milligrammi di colesterolo.
Il colesterolo è molto presente negli alimenti di origine animale (specialmente in cervella, trippa di bovino, fegato, uova, crostacei, burro e formaggi).
Prediligere quindi gli alimenti che non contengono colesterolo, o che lo contengono solo in basse quantità. Gli alimenti di origine vegetale non contengono colesterolo, quindi potrebbero essere scelti. Tuttavia, in alcuni casi (per esempio gli oli vegetali) possono avere alti contenuti in grassi saturi, che a loro volta facilitano la produzione di colesterolo associato a proteine Ldl. Per questo, non è in ogni caso consigliabile assumere posizioni estreme: ciò che fa veramente bene nell’alimentazione è un sano, variato equilibrio tra i diversi alimenti.

6. Non eccedere con l’assunzione di zuccheri semplici.
Questi zuccheri, presenti in dolci, miele, frutta, non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere.

7. Tenere sotto controllo il peso corporeo.
Nella maggior parte degli studi il controllo del peso consente di ridurre il colesterolo totale e Ldl, mentre il colesterolo Hdl aumenta se il calo del peso è poi mantenuto nel tempo.

8. Camminare 30 minuti al giorno.
La camminata di buon passo è un’attività fisica che aiuta ad alzare il colesterolo buono Hdl.

9. Favorire l’assunzione di un’adeguata quantità di fibre.
Fibre come pectine, betaglucani e gomme contenute in cereali, legumi, frutta, verdure, contrastano l’assorbimento intestinale del colesterolo Ldl assunto con la dieta.

10. Integrare la dieta con sostanze ipocolesterolemizzanti.
Nel caso in cui la dieta e un sano stile di vita non siano sufficienti a ricondurre i livelli di colesterolo entro i limiti desiderati, alcune sostanze naturali come i fitosteroli vegetali e le proteine di soia, possono essere un valido aiuto. Sempre che non sussista l’indicazione specifica a un trattamento farmacologico.

Colesterolo: l’aiuto di un integratore

La Natura ci da un aiuto, quando non è ancora necessario l’intervento con farmaci. Uno dei migliori approcci naturali in questo senso è l’assunzione di Monacolina K. Questa sostanza è prodotta dal lievito Monascus Purpureus, lievito in grado di fermentare il riso, conferendogli il tipico colore rosso. La Monacolina K favorisce il controllo del colesterolo.

Colesan di Naturando si avvale della Monacolina K per aiutare a mantenere corretti livelli di colesterolo, in sinergia con altre preziose sostanze naturali (i policosanoli e il gamma-orizanolo) .

Colesan è stato testato presso un prestigioso Istituto di Ricerca, dando validi risultati.

 

 

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